martedì 1 novembre 2011

A spooky Halloween


Adoro l’autunno. Le foglie che si accendono di rosso e giallo oro, prima di lasciarsi morire, per dare spazio all’inverno. I vicoli stretti, pieni zeppi di questo trionfo di colori, e i piedi che si trascinano sullo spesso manto abrasivo.
Adoro l’arancio delle zucche. Il loro sapore dolciastro, e come si sposa con i sapori decisi. E un po’ anche Halloween. Ma non l’Halloween dei travestimenti, delle feste in locali sovraffollati, della musica finto dark a palla, degli occhi mascherati di nero... Niente in contrario se amate festeggiarlo così, ma non fa per me. No.


È che sento la ruota dell’anno girare in questa stagione, non il 31 dicembre. E diventa tempo di cambiamenti, di progetti, di buoni propositi.
Così Halloween è un pretesto per una tavola a basa di zucca, mele e cannella. Per accendere candele colorate. Per cucinare. Magari per conversare un po’. Amabilmente. E godersi la notte.
Vabbé, almeno era così che avrei voluto “festeggiare”, ieri. Sapevo che quest’anno sarebbe stato più complicato. Quello che non potevo sapere era che la mia giornata sarebbe cominciata alle 5.18 suonate, con quelli che credo corrispondano più o meno ai km previsti per la maratona di New York, avanti e indietro dalla camera al soggiorno, nel disperato tentativo di riaddormentare qualcuno che voleva solo giocare e leggere un libretto... complice l’ora legale? Non so...
Fatto sta che a mezzogiorno mi sentivo come una che ha scalato l’Everest, ha percorso la Grande Muraglia due volte, andata e ritorno, ha attraversato il deserto del Goblin, che ha raggiunto a piotti dopo aver pagaiato per tutto il Pacifico.
E la cenetta a base di zucca, mele e cannella si è trasformata in... facciamoce ’na pizza che poi me spalmo sul letto! Pizza fatta in casa, comunque. Non da me. Divorata sul divano. A luci spente. Come al cinema.
Quindi... l’idea di raccontare come mi ero barcamenata con uno dei piatti che avevo intenzione di preparare, è saltata. Dopotutto, I’m not a foodblogger, so...

5 commenti:

  1. I'm not a foodblogger too! Quindi, non importa.
    Quando il tuo bambino sarà più grande, invece, ti chiederà di portarlo di casa in casa per il "dolcetto o scherzetto"... o forse no, non a tutti piace. Ieri sera ho avuto quattro incursioni di bambini tutti seri con le loro sportine da riempire...che carini! E ero pronta. Caramelle per tutti! E in casa c'era una piccola festicciola della più grande. Avevo passato tutta la giornata a pulire. Ieri sera ero morta. Perciò, coraggio! A ogni stagione la sua. E speriamo che si sia abituato al cambio d'ora!

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  2. Eu: grazie, gentilissima...

    Alice: piacerebbe anche a me fare "dolcetto o scherzetto", in futuro, peccato per i vicini poco simpatici... sempre che aprano la porta, potrebbero ringhiare... vabbé! Quanto alla nanna, va già meglio, grazie!

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  3. Alice nella Milano delle meraviglie: già, w la pizza!

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