martedì 7 febbraio 2012

The Matrix ovvero Rientro al lavoro post maternità, parte prima

Binario 1, stazioncina dell’hinterland milanese. Umanità in circolo: parecchia.
“Si avvisano i signori viaggiatori che il treno per Milano Cadorna delle ore 8.40 è stato soppresso. Al binario 3 è in arrivo treno per Lodi. Cambio per Milano Cadorna alla stazione di Bovisa Politecnico.”
Evvabbé. 
La fiumana di gente si dirige verso le scale, per portarsi al nuovo binario, il passo svelto, lo sguardo distratto.
Tempo tre minuti: “Si avvisano i signori viaggiatori che il treno per Lodi viaggia con circa 15 minuti di ritardo”.
“...”
Aspetto, perdendomi nello scodinzolio di un cagnolino al di là delle inferriate.

Quando arriva il famigerato treno, salgo a fatica. Viaggio in stile carro bestiame, rigorosamente in piedi, a 5 cm dall’alito di cappuccino di un attempato omone di 90 kg. Non sono l’unica, ma la cosa sembra sconvolgere soltanto me. Gli altri se ne stanno compressi quasi fosse naturale, comodo, persino rilassante.
Qualcuno apre il giornale.

Dopo neanche 10 minuti siamo di nuovo fermi. Focalizzo altrove, per cercare di non pensare a quanto mi costa il biglietto.
“Si avvisano i signori viaggiatori che, causa guasto tecnico nella stazione di Lancetti, la circolazione subirà ulteriore ritardo."
Mi guardo intorno: nessuno sembra scomporsi più tanto.
Avevo dimenticato, la routine.

Cinquanta minuti di vuoto cosmico, e finalmente arrivo a destinazione. Mi infilo in metropolitana, o meglio, mi ci infilano a forza. Altro viaggetto ammassati come sardine. 
Dopo poche fermate, le porte del vagone si aprono con un frastuono assordante.
Ci siamo.
La corrente si muove su traiettorie pianificate. Il passo svelto, lo sguardo distratto.

No. Quella che respiro non può essere aria.

Qualcuno ha per caso una pillolina rossa?

22 commenti:

  1. Risposte
    1. urca, grazie... ma... la pillolina rossa ce l'hai, per me?

      Elimina
  2. Hai reso perfettamente l'idea! In quei fragenti bisogna tapparsi il naso e focalizzare, chessò, sul deserto o su una spiaggia vuota fuori dal mondo. Spero almeno che la giornata sia proseguita meglio!
    CIAO
    Silvia

    RispondiElimina
    Risposte
    1. guarda, l'ho chiamato parte prima apposta, perché ho una parte seconda sull'ufficio... anche lì urge pillolina rossa... ciao, silvia, e grazie!

      Elimina
  3. È proprio così! Non potevi descriverlo meglio!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ... è una sensazione conosciuta, eh?! Ma come mi sveglio???

      Elimina
  4. Risposte
    1. vai di rossa, allora! Adesso la caccio giù e ti faccio sapere come me la cavo... ciao!

      Elimina
  5. Bellissimo post. E' traumatico tornare alla vita di prima, vero? Anche perché tu non sei più quella di prima! Vedi tutto con occhi diversi e quello che ai più sembra routine, improvvisamente diventa soffocante, no? Però, dai, un passo alla volta....

    RispondiElimina
    Risposte
    1. più che traumatico, la sensazione predominante è stata il fastidio: ho ritrovato tutto come prima, in un anno non si è evoluto niente, nessun cambiamento, stesse dinamiche in ufficio, stessi umori, stessa routine... per qualcuno può sembrare confortante, ma a me ha urtato: io sono diversa, la mia vita si è rivoluzionata, e questa sorta di immutabilità non mi veste... non mi ci ritrovo, che ci faccio lì? Ah, già, lo stipendio, il mutuo, la sicurezza... eccheppalle!!! Viva la rivoluzione!

      Elimina
    2. Viva la rivoluzione! No, ma lo sai che mi sto gasando? In questo momento ho un sorrisetto sornione. Se scopri il modo di uscire da questa sensazione di sentirsi in trappola, avvertimi. E' da un po' che ci sto pensando e cercando una soluzione. Però...'sta pillola rossa, eh? Hahaha!!

      Elimina
  6. magari c'ero pure io su quel treno per lodi!lo prendo tutte le mattine, ma grazie al cielo è talmente presto che trovo sempre posto a sedere

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ma dai! Anche tu nell'infelice vita dei mezzi pubblici milanesi?!

      Elimina
    2. già!è dalle medie che tutte le mattine prendo un treno.....

      Elimina
  7. Una volta tanto: "evviva le zone bassamente popolate"!
    Zero servizi, zero "incovenienti"!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. giààààààààààààààààààààààààààààà.... grrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr...

      Elimina
  8. Quando andiamo avanti e sperimentiamo una parte della vita che vogliamo (non ho scritto vorremmo eh!) tornare indietro è doloroso. Leggere il tuo post mi ha fatto ripensare ai tempi dell'università, ai treni stipati, alla fiumana che si sposta in massa. E' doloroso perchè sai che ora vuoi altro.
    E ti guardi indietro e ti chiedi: Come diavolo ho fatto prima?
    Notte

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ... molto, doloroso, tornare indietro. Chi l'ha detto che è bene trovare un compromesso tra quello che si vuole e il resto? Perché me lo ripetono tante delle persone che ho intorno, quasi fosse una regola data per certo.
      Mah...
      ce l'hai ancora quel plumcake bicolore di cui mi dicevi???

      Elimina
    2. Ho trovato un'altra cosa che ti può interessare ma sul W&W non riesco a contattarti. ;o)
      Il plumcake è finito ma più tardi faccio la torta appena la casa si sveglia. ;o)
      Sai perchè te lo dicono? Perchè son tutte persone che non hanno avuto il coraggio di cambiare e rischiare. La vita è un po' una partita a poker: bisogna azzardare, a volte bleffare ma la posta in gioco è la nostra felicità, mica cavoli! ;O)

      Elimina
    3. mi sa che ci sono problemi coi messaggi, perché non riesco a visualizzarli su W&W... grazie, che mi pensi!

      Elimina
  9. tesoro, ma leggo bene: sei anche su w&w? ci sono anch'io!!! azzurra rinaldi!!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sì, mi sono accorta che ci sei, ti mando messaggio lì, sempre che funzioni, perché fino a ieri c'era qualcosa che non andava...

      Elimina